giovedì 26 febbraio 2009

Nucleare in Italia...

Sarà perchè sono contro il nucleare...
Sarà perchè credo che il nucleare sia antieconomico come gli inceneritori...
Sarà perchè credo che prima del nucleare si dovrebbe intervenire decisamente nell'installare il solare termico e fotovoltaico sui tetti delle case degli italiani...
Sarà perchè il territorio italiano, sismicamente parlando, è tra i più instabili della terra...
Sarà perchè mi fido poco del sistema appalti pubblici italiano...
Sarà perchè in ogni appalto importante ci entra la malavita organizzata (Leggesi Mafie)...
Sarà perchè si conoscono bene gli standard qualitativi che questa garantisce...
Sarà perchè se i francesi sono cosi bravi a fare le centrali nucleari, lasciamogliele fare a casa loro...
Sarà perchè l'Enel ha già acquistato all'estero centrali nucleari e non vedo il motivo per non lasciarle dove sono ed importarne l'energia prodotta...
Sarà perchè la centrale di Caorso negli anni 80 era ferma un giorno si e l'altro pure ( e questa la dice lunga sulla qualità del nucleare italiano e la capacità di gestirlo)...
Sarà perchè abbiamo il nostro paese è tra i più esposti al sole ed al vento e queste fonti di energia sono tra le meno sfruttate nell'Unione Europea...
Sarà perchè ho fiducia negli italiani che da quando esistono gli incentivi per installare impianti solari termici/fotovoltaici hanno più che raddoppiato la potenza prodotta in poco più di un anno (e questo la dice lunga sul fatto che si potrebbe avere uno sviluppo, in tempi rapidi, di produzione di energie pulite...
Sarà perchè comunque rimane sempre il problema dello smaltimento delle scorie radioattive ( ed abbiamo visto quanto è efficente il sistema paese nello smaltimento dei rifiuti urbani... figuriamoci quelli nucleari...
Sarà perchè una volta nella vita vorrei vedere che questo paese facesse una scelta coraggiosa e realmente innovativa che non pesasse sulle spalle delle generazioni future ma anzi che le favorisse...
Sarà perchè in Italia la qualità ambientale, soprattutto in pianura padana, è gia molto compromessa e deturpata senza che ci si aggiunga un pò di radiazioni aggiuntive...
Sarà perchè quando è successo l'incidente di Cernobyl ero un ragazzo e quando la nube contaminata arrivò qui, in pianura padana, le  cose non furono cosi divertenti...
Sarà anche per quello che in Italia si votò un referendum e si decise che potevamo farne a meno...
Sarà perchè negli ultimi 25 anni nessun governo ha fatto uno straccio di politica energetica decente che ora non ha senso, per rimediare, farne una altrettanto assennata...
Sarà perchè uno come Rubbia è dovuto emigrare in Spagna per produrre un nuovo tipo di centrale solare funzionante 24/24 ore che sarà pronta proprio quando noi avremo pronte le nuove centrali nucleari che per allora saranno già di vecchia generazione...
Sarà che le centrali nucleari sono servite in gran parte a fornire materiale per le armi atomiche...
Sarà che magari non ne costruiamo qualcunoa giust'appunto per farci la nostra bella bombetta atomica anche noi...
Sarà che mentre la produzione di energia solare può essere fatta da tutti, se opportunamente incentivata e liberarci dai lacciuoli delle bollette e mentre quella nucleare sarà controllata da pochissimi e quindi dare a questi pochissimi, ed ai loro amici, il potere del controllo dell'energia...
Per questi e molti altri motivi credo che la scelta del nucleare sia profondamente sbagliata...

lunedì 23 febbraio 2009

Italia e rifiuti hi-tech

Qualche giorno fa abbiamo denunciato un traffico illegale di rifiuti elettronici diretti dalla Gran Bretagna alla Nigeria. Ma in Italia le cose non vanno certo meglio. Nel nostro paese, infatti, il sistema di gestione dei rifiuti elettronici – altamente pericolosi e in più rapida crescita - non è ancora decollato.

A causa di lobby industriali, cambiamenti politici ai vertici e un complicato iter legislativo, l’Italia si ritrova con un sistema non ancora entrato a regime, nonostante i numerosi anni di ritardo rispetto alle direttive europee del 2002.

Il 1 gennaio 2008 sarebbe dovuto partire il nostro sistema di raccolta dei rifiuti hi-tech. Ufficialmente ma non nella realtà! Mancano all’appello diversi decreti attuativi necessari a tradurre in pratica le disposizioni di legge. Tra questi, c’è il cosiddetto “Decreto Semplificazioni”, che obbliga la distribuzione a ritirare gratuitamente, in ragione di uno contro uno, l’apparecchiatura usata al momento dell’acquisto di un nuovo articolo simile destinato a un nucleo domestico. Questo decreto doveva entrare in vigore entro il 28 febbraio 2008, ma ancora non vede luce.

Ora è il momento di agire per fare pressione sul governo. Partecipa a questa cyber azione e chiedi direttamente al ministro dell’Ambiente di accelerare la procedura di emanazione del “Decreto Semplificazioni”.

Più e-mail riceverà il Ministro, più efficace sarà la nostra richiesta!

Scrivi subito all’ On. Stefania Prestigiacomo, ministro dell’Ambiente

venerdì 20 febbraio 2009

Pechino e il solare a concentrazione

Il Sole scalda l'Asia

Un impianto termodinamico da 1,5 MW anche per il Paese detentore del primato di emissioni gas serra

La Cina inizierà il prossimo mese la realizzazione della prima centrale solare a concentrazione da 1,5 MW nelle zone suburbane di Pechino. Lo riferisce il quotidiano Chinadaily in un’intervista esclusiva a Wang Zhifeng, capo progettista dell’impianto che una volta in fase operativa, attesa per il 2010, alimenterà almeno 30.000 abitazioni. Messo a punto dall’Accademia delle Scienze cinese il progetto coprirà una superficie di 13 ettari con un investimento previsto di 100 milioni di yuan, pari a circa 11,6 milioni di euro. L’impianto è provvisto di una torre solare alta 100 metri e da un centinaio di eliostati, gli specchi curvi che seguendo la posizione del sole nel cielo, ne riflettono i raggi concentrandoli verso un recettore in cima alla torre. Secondo Wang l’impianto dovrebbe produrre fino a 2,7 milioni di kWh di elettricità l’anno, il che equivale ad taglio dall’atmosfera di 2.300 tonnellate di emissioni di anidride carbonica. L’operazione si colloca nel contesto più ampio di uno sviluppo sostenibile a cui la Cina sembra iniziare ad approcciarsi. La Commissione Nazionale di Sviluppo e Riforma, ha asserito infatti che il Paese prevede di generare almeno 150 MW di potenza da centrali termodinamiche entro l’anno 2015.

http://www.rinnovabili.it/pechino-e-il-solare-a-concentrazione-401250

giovedì 19 febbraio 2009

La meditazione aiuta contro il dolore

Secondo uno studio scientifico canadese gli esercizi di respirazione profonda riducono la percezione del dolore nella vita di tutti i giorni

Chi pratica spesso la meditazione, può ottenere dei benefici immediati in termine di salute.
Una ricerca dell'università di Montreal pubblicata su Psychosomatic Medicine, a differenza degli studi precedenti, che prendevano in considerazione gli effetti della meditazione su soggetti malati, ha testato la percezione del dolore in insegnanti di meditazione zen, in piena salute.

Secondo gli autori rappresenta il primo passo per determinare l'influenza positiva della meditazione zen sulla sensibilità al dolore.

Lo studio è stato effettuato su 13 insegnanti zen, con alle spalle almeno 1000 ore di meditazione, confrontati con un altro gruppo paritario di persone, non avvezze a pratiche di rilassamento profondo.

Alla "prova del fuoco", ovvero la capacità di resistenza al calore, mediante l'applicazione di oggetti riscaldati con una temperatura massima di contatto di 53 gradi, i praticanti zen hanno mostrato una sensibilità al dolore 6 volte più bassa, che nello stadio di meditazione si abbassa ulteriormente. Secondo gli scienziati il motivo principale è da ricercarsi nell'abbassamento della frequenza cardiaca di circa 15 battiti al minutu, che genera un rilassamento mentale e corporeo profondo.

domenica 15 febbraio 2009

giovedì 12 febbraio 2009

Google ci dimezza la bolletta

Google si lancia nella misurazione dei consumi elettrici con Google PowerMeter, un servizio che si propone di monitorare tutti i consumi energetici dovuti agli elettrodomestici, ai computer e a tutti i dispositivi casalinghi.

Il PowerMeter è un software di monitoraggio online in cui vengono mostrati grafici di consumo individuale. Attraverso il sistema di Google è così possibile analizzare le informazioni energetiche relative alla singola abitazione e perfino attivare una sana competizione con gli amici, per confrontare bollette e impronta ecologica.

È sufficiente impostare il proprio profilo e visualizzare i risultati per avere un'idea ben precisa del proprio andamento energetico, osservando i picchi di consumo; un semplice controllo permette di accorgersi che un elettrodomestico datato o malfunzionante causa una dispersione di energia, dando così modo all'utente di migliorare la bolletta e non solo. L'idea di base è che rendendo misurabile un consumo invisibile come l'energia, si raggiunge anche una maggiore consapevolezza dell'impatto ambientale dell'elettricità e le emissioni generate. Attualmente in fase di prototipo e test, il sistema potrebbe essere disponibile al grande pubblico già nei prossimi mesi.

Gli smarter power I dati consultabili online vengono raccolti via wireless grazie ai cosiddetti «smarter power», piccoli dispositivi hardware intelligenti che vengono integrati alle singole prese elettriche: negli Stati Uniti gli smarter power entreranno nelle case di oltre 40 milioni di persone nei prossimi tre anni. La speranza di Google è che nei mesi a venire i produttori di elettrodomestici si sensibilizzino rispetto alle problematiche ambientali e che utilizzino dispositivi compatibili con il software PowerMeter. Sebbene siano molti i progetti di monitoraggio e analisi dei consumi casalinghi (basti citare il concept di applicazione per iPhone Current state, l'impegno di un colosso come Google può avere un peso decisivo sia nell'adozione del sistema da parte degli utenti, sia nella diffusione di hardware compatibili grazie ad accordi con i grandi produttori.

[Corriere.it]

http://futuroprossimo.blogosfere.it/2009/02/google-ci-dimezza-la-bolletta.html

lunedì 9 febbraio 2009

Ecofont, il primo font sostenibile

L’olandese SPRANQ ha studiato un font che consente di risparmiare inchiostro. Applicando semplici forellini infatti, diminuisce la quantità di inchiostro liquido (inkjet) o in polvere (laser) necessario a stampare i documenti. Secondo i loro dati si può risparmiare fino al 20% senza perdere qualità e leggibilità nelle stampe, infatti utilizzando un classico corpo 8 o 10 il lettore non si renderà conto della differenza.

Ecco come si presenta il font ingrandito

After Dutch holey cheese, there now is a Dutch font with holes as well.

La scelta dei buchi circolari con è casuale, ne scontata. L’azienda ha fatto numerosi test con forme diverse (triangoli, quadrati, asterischi), e stando a quanto dichiara sul sito la scelta fatta garantisce il miglior equilibrio in termini di risparmio e fruibilità.

Evitare di stampare inutilmente documenti è certo un soluzione apprezzata dal portafogli e dall’ambiente, ma quando questo non è possibile utilizzare questo font può essere una valida alternativa.

Meno inchiostro=meno cartucce=meno rifiuti

Il font basato su VeraSans potete scaicarlo qui, mentre qui trovate la lincenza rigorosamente scritta utilizzando ecofont.

http://www.rigeneriamoci.com/ecofont-il-primo-font-sostenibile/

venerdì 6 febbraio 2009

Rio de Janeiro, 30 gennaio 09

Nel mercato dei biocarburanti

Etanolo? In Brasile è preferito alla benzina


Record di esportazioni per l’etanolo brasiliano che tocca quota 5,16 miliardi di litri sul mercato estero

L’anno appena conclusosi ha visto il Brasile battere il record di esportazioni di etanolo con un totale di 5,16 miliardi di litri venduti sulla piazza internazionale. Secondo un rapporto della Secretaria de Petróleo, Gás Natural e Combustíveis Renováveis, in seno al Ministero dell’Energia, il momento d’oro di questo biocarburante prodotto si è riflesso anche sul mercato interno, dove per la prima volta nella storia del Paese sudamericano, l’Autorità nazionale per il petrolio, le vendite di etanolo come carburante per veicoli hanno superato quelle di benzina. Nel 2008 il solo prodotto idrato, ovvero quello che può esser utilizzato puro senza dover essere miscelato alla benzina (l’etanolo anidro) maggior parte delle auto circolanti nel Paese sudamericano e non tiene in considerazione, che deve essere miscelato alla benzina, ha toccato quota 16 miliardi di litri venduti nei distributori interni, aumentando del 45% gli scambi. Nella pubblicazione il Ministero supporta l’uso dei biocarburanti a fronte del saldo positivo nella bilancia commerciale brasiliana prodotto dall’etanolo; in un anno ha, infatti, impedito l’importazione di 1,1 miliardi di litri di gasolio, determinando circa 976 milioni di dollari di risparmio. Con i suoi 51 impianti di lavorazione il Brasile è il secondo produttore mondiale di biocarburanti dopo gli Stati Uniti, appartenenti tuttavia ancora alla prima generazione e quindi sotto accusa da più fonti come una delle cause principali dell’aumento dei prezzi dei generi alimentari.

http://www.rinnovabili.it/etanolo-in-brasile-e-preferito-alla-benzina-401155

giovedì 5 febbraio 2009

Mafia. Reggio isola felice...?
Leggete...


PROCESSO GRANDE DRAGO
di Francesca Chilloni

http://linformazione.e-tv.it/archivio/20090202/03_RE0202.pdf


Dalla sentenza emergono i dettagli di un sistema di estorsioni sistematiche e la paura di ritorsioni. Imprenditori terrorizzati dai clan.
Richieste di denaro ma anche di commesse per ditte “amiche”

Il giudice: Condizione di assoggettamento in cui versano gli imprenditori
emiliani nei confronti delle cosche cutresi.

La vittima: Mi imponevano di “cedere”lavori di trasporto materiali a
padroncini a loro vicini.

http://linformazione.e-tv.it/archivio/20090202/03_RE0202.pdf

martedì 3 febbraio 2009

Prestiti a tasso 0 con Jak Bank

Anche in India esiste una banca che sposa la filosofia della Jak Bank è la Grameen Bank che rappresenta un istituto di credito concepito per il meccanismo della microfinanza in Bangladesh. L’ente nasce come prima banca dei poveri nell’anno 1976. La banca offre microprestiti a favore delle popolazioni povere del luogo. La banca si prefigge come fine essenziale quello per cui qualsiasi abitante del luogo possa accedere all’ottenimento del prestito senza alcun impegno dato a garanzia. La Grameen Bank attualmente dispone di 1084 filiali con 12.500 persone di forza lavoro. I 37.000 clienti sparsi nei villaggi sono più di 2 milioni. La struttura organizzativa non ha subito perdite. I prestiti vengono praticamente quasi tutti restituti per una percentuale del 98%. La banca, inoltre, si occupa della raccolta dei depositi, e gestisce diverse attivitá economiche volte allo sviluppo, tra le quali imprese commerciali, società telefoniche e impiegate nel campo dell’energia. L’idea di creare la Graeen Bank, parte da Yunus suo fondatore il quale nel periodo di carestía che interessò il Bangladesh nel 1974 elargì un piccolo prestito a un gruppetto di famiglie, in modo tale che le stesse avessero la possibilità di costruire piccoli oggetti e venderli. Yunus pensava che offrire prestiti a gran parte della popolazione finanziariamente disagiata potesse bloccare il progressivo aumento della povertà contadina in Bangladesh. A tal scopo Yunus, con l’appoggio governativo, realizzò un istituto per sperimentare e accertare la validità del sistema innovativo di concessione del prestito e dei servizi della banche alla popolazione contadina. Nell’anno 1976 in alcuni villaggi e centri del luogo furono istituiti i primi servizi della Grameen Bank usufruibili da parte delle famiglie locali. L’iniziativa che riscosse notevole interessamento, fece si che il Parlamento l’ha trasformasse in una banca indipendente. Una particolarità viene data dal fatto che i poveri clienti finanziati sono i proprietari della banca stessa. Gli stessi clienti sono proprietati per la quota del 94% del capitale della banca, mentre per il 6% è titolare il governo del Bangladesh.

A partire dal 13 settembre del 2008 anche in Italia l’Associazione Jak Bank Italia, si pone l’obbiettivo di applicare nel nostro paese il sistema finanziario cresciuto in Svezia che fornisce prestiti a tasso 0. L’associazione ha fin’ora raccolto un crescente numero di persone interessate all’originale tendenza di finanziamento del prestito dotandosi di una struttura e di un’organizzazione interna.
La Jak Bank Italia ha inoltre predisposto un gruppo tecnico in contatto la Jak Bank svedese. Affinchè la Jak Bank Italia possa riuscire nel suo intento è comunque necessario risolvere due problematiche, una di natura giuridica, poichè la norma del ramo finanziario italiano è maggiormente rigida rispetto a quella della Svezia e l’altra di natura cultúrale, dovuta allo scetticismo da parte dei cittadini che si trovano davanti ad un sistema finanziario così particolarmente innovativo. La Jak Bank Italia tende a sottolineare che nel caso che l’obbiettivo preposto non sia solo legato al microcredito, ma si pone come ulteriore fine quello di erogare mutui e prestiti alquanto considerevoli, diventa essenziale iniziare l’iniziativa con un adeguato investimento iniziale. La Jak Bank sarà ufficialmente costituita in forma di associazione il 13 settembre del 2008. Il personale dell’associazione sarà formato da un esperto della Jak Bank svedese, nel rispetto delle norme vigenti nel sistema economico italiano.

http://www.prestitivelocionline.it/prestiti-tasso-zero/prestiti-a-tasso-zero-jak-bank/
Detersivi Bio Allegri

E' veramente privilegio di un'élite usare detersivi biologici?
Oppure si può ripensare un diverso modo di detergere,
con un occhio all'economia e uno all'ambiente?

http://biodetersivi.altervista.org/homepage.htm

Sito di consigli all'uso di prodotti Bio antagonisti dei principali prodotti chimici per la casa.