giovedì 26 febbraio 2009
Nucleare in Italia...
lunedì 23 febbraio 2009
Italia e rifiuti hi-tech
Qualche giorno fa abbiamo denunciato un traffico illegale di rifiuti elettronici diretti dalla Gran Bretagna alla Nigeria. Ma in Italia le cose non vanno certo meglio. Nel nostro paese, infatti, il sistema di gestione dei rifiuti elettronici – altamente pericolosi e in più rapida crescita - non è ancora decollato.
A causa di lobby industriali, cambiamenti politici ai vertici e un complicato iter legislativo, l’Italia si ritrova con un sistema non ancora entrato a regime, nonostante i numerosi anni di ritardo rispetto alle direttive europee del 2002.
Il 1 gennaio 2008 sarebbe dovuto partire il nostro sistema di raccolta dei rifiuti hi-tech. Ufficialmente ma non nella realtà! Mancano all’appello diversi decreti attuativi necessari a tradurre in pratica le disposizioni di legge. Tra questi, c’è il cosiddetto “Decreto Semplificazioni”, che obbliga la distribuzione a ritirare gratuitamente, in ragione di uno contro uno, l’apparecchiatura usata al momento dell’acquisto di un nuovo articolo simile destinato a un nucleo domestico. Questo decreto doveva entrare in vigore entro il 28 febbraio 2008, ma ancora non vede luce.
Ora è il momento di agire per fare pressione sul governo. Partecipa a questa cyber azione e chiedi direttamente al ministro dell’Ambiente di accelerare la procedura di emanazione del “Decreto Semplificazioni”.
Più e-mail riceverà il Ministro, più efficace sarà la nostra richiesta!
Scrivi subito all’ On. Stefania Prestigiacomo, ministro dell’Ambiente
venerdì 20 febbraio 2009
Pechino e il solare a concentrazione
Il Sole scalda l'Asia
Un impianto termodinamico da 1,5 MW anche per il Paese detentore del primato di emissioni gas serra
La Cina inizierà il prossimo mese la realizzazione della prima centrale solare a concentrazione da 1,5 MW nelle zone suburbane di Pechino. Lo riferisce il quotidiano Chinadaily in un’intervista esclusiva a Wang Zhifeng, capo progettista dell’impianto che una volta in fase operativa, attesa per il 2010, alimenterà almeno 30.000 abitazioni. Messo a punto dall’Accademia delle Scienze cinese il progetto coprirà una superficie di 13 ettari con un investimento previsto di 100 milioni di yuan, pari a circa 11,6 milioni di euro. L’impianto è provvisto di una torre solare alta 100 metri e da un centinaio di eliostati, gli specchi curvi che seguendo la posizione del sole nel cielo, ne riflettono i raggi concentrandoli verso un recettore in cima alla torre. Secondo Wang l’impianto dovrebbe produrre fino a 2,7 milioni di kWh di elettricità l’anno, il che equivale ad taglio dall’atmosfera di 2.300 tonnellate di emissioni di anidride carbonica. L’operazione si colloca nel contesto più ampio di uno sviluppo sostenibile a cui la Cina sembra iniziare ad approcciarsi. La Commissione Nazionale di Sviluppo e Riforma, ha asserito infatti che il Paese prevede di generare almeno 150 MW di potenza da centrali termodinamiche entro l’anno 2015.
http://www.rinnovabili.it/pechino-e-il-solare-a-concentrazione-401250giovedì 19 febbraio 2009
La meditazione aiuta contro il dolore
Una ricerca dell'università di Montreal pubblicata su Psychosomatic Medicine, a differenza degli studi precedenti, che prendevano in considerazione gli effetti della meditazione su soggetti malati, ha testato la percezione del dolore in insegnanti di meditazione zen, in piena salute.
domenica 15 febbraio 2009
Nido del Cuculo - Rambo e il cellulare
giovedì 12 febbraio 2009
Google ci dimezza la bolletta
Google si lancia nella misurazione dei consumi elettrici con Google PowerMeter, un servizio che si propone di monitorare tutti i consumi energetici dovuti agli elettrodomestici, ai computer e a tutti i dispositivi casalinghi.
Il PowerMeter è un software di monitoraggio online in cui vengono mostrati grafici di consumo individuale. Attraverso il sistema di Google è così possibile analizzare le informazioni energetiche relative alla singola abitazione e perfino attivare una sana competizione con gli amici, per confrontare bollette e impronta ecologica.
È sufficiente impostare il proprio profilo e visualizzare i risultati per avere un'idea ben precisa del proprio andamento energetico, osservando i picchi di consumo; un semplice controllo permette di accorgersi che un elettrodomestico datato o malfunzionante causa una dispersione di energia, dando così modo all'utente di migliorare la bolletta e non solo. L'idea di base è che rendendo misurabile un consumo invisibile come l'energia, si raggiunge anche una maggiore consapevolezza dell'impatto ambientale dell'elettricità e le emissioni generate. Attualmente in fase di prototipo e test, il sistema potrebbe essere disponibile al grande pubblico già nei prossimi mesi.
Gli smarter power I dati consultabili online vengono raccolti via wireless grazie ai cosiddetti «smarter power», piccoli dispositivi hardware intelligenti che vengono integrati alle singole prese elettriche: negli Stati Uniti gli smarter power entreranno nelle case di oltre 40 milioni di persone nei prossimi tre anni. La speranza di Google è che nei mesi a venire i produttori di elettrodomestici si sensibilizzino rispetto alle problematiche ambientali e che utilizzino dispositivi compatibili con il software PowerMeter. Sebbene siano molti i progetti di monitoraggio e analisi dei consumi casalinghi (basti citare il concept di applicazione per iPhone Current state, l'impegno di un colosso come Google può avere un peso decisivo sia nell'adozione del sistema da parte degli utenti, sia nella diffusione di hardware compatibili grazie ad accordi con i grandi produttori.
[Corriere.it]
http://futuroprossimo.blogosfere.it/2009/02/google-ci-dimezza-la-bolletta.html
lunedì 9 febbraio 2009
Ecofont, il primo font sostenibile
L’olandese SPRANQ ha studiato un font che consente di risparmiare inchiostro. Applicando semplici forellini infatti, diminuisce la quantità di inchiostro liquido (inkjet) o in polvere (laser) necessario a stampare i documenti. Secondo i loro dati si può risparmiare fino al 20% senza perdere qualità e leggibilità nelle stampe, infatti utilizzando un classico corpo 8 o 10 il lettore non si renderà conto della differenza.
Ecco come si presenta il font ingrandito
“After Dutch holey cheese, there now is a Dutch font with holes as well.”
La scelta dei buchi circolari con è casuale, ne scontata. L’azienda ha fatto numerosi test con forme diverse (triangoli, quadrati, asterischi), e stando a quanto dichiara sul sito la scelta fatta garantisce il miglior equilibrio in termini di risparmio e fruibilità.
Evitare di stampare inutilmente documenti è certo un soluzione apprezzata dal portafogli e dall’ambiente, ma quando questo non è possibile utilizzare questo font può essere una valida alternativa.
Meno inchiostro=meno cartucce=meno rifiuti
Il font basato su VeraSans potete scaicarlo qui, mentre qui trovate la lincenza rigorosamente scritta utilizzando ecofont.
http://www.rigeneriamoci.com/ecofont-il-primo-font-sostenibile/venerdì 6 febbraio 2009
Rio de Janeiro, 30 gennaio 09
Nel mercato dei biocarburanti
Etanolo? In Brasile è preferito alla benzina
Record di esportazioni per l’etanolo brasiliano che tocca quota 5,16 miliardi di litri sul mercato estero
L’anno appena conclusosi ha visto il Brasile battere il record di esportazioni di etanolo con un totale di 5,16 miliardi di litri venduti sulla piazza internazionale. Secondo un rapporto della Secretaria de Petróleo, Gás Natural e Combustíveis Renováveis, in seno al Ministero dell’Energia, il momento d’oro di questo biocarburante prodotto si è riflesso anche sul mercato interno, dove per la prima volta nella storia del Paese sudamericano, l’Autorità nazionale per il petrolio, le vendite di etanolo come carburante per veicoli hanno superato quelle di benzina. Nel 2008 il solo prodotto idrato, ovvero quello che può esser utilizzato puro senza dover essere miscelato alla benzina (l’etanolo anidro) maggior parte delle auto circolanti nel Paese sudamericano e non tiene in considerazione, che deve essere miscelato alla benzina, ha toccato quota 16 miliardi di litri venduti nei distributori interni, aumentando del 45% gli scambi. Nella pubblicazione il Ministero supporta l’uso dei biocarburanti a fronte del saldo positivo nella bilancia commerciale brasiliana prodotto dall’etanolo; in un anno ha, infatti, impedito l’importazione di 1,1 miliardi di litri di gasolio, determinando circa 976 milioni di dollari di risparmio. Con i suoi 51 impianti di lavorazione il Brasile è il secondo produttore mondiale di biocarburanti dopo gli Stati Uniti, appartenenti tuttavia ancora alla prima generazione e quindi sotto accusa da più fonti come una delle cause principali dell’aumento dei prezzi dei generi alimentari.
http://www.rinnovabili.it/etanolo-in-brasile-e-preferito-alla-benzina-401155giovedì 5 febbraio 2009
Leggete...
PROCESSO GRANDE DRAGO
di Francesca Chilloni
http://linformazione.e-tv.it/archivio/20090202/03_RE0202.pdf
Dalla sentenza emergono i dettagli di un sistema di estorsioni sistematiche e la paura di ritorsioni. Imprenditori terrorizzati dai clan.
Richieste di denaro ma anche di commesse per ditte “amiche”
Il giudice: Condizione di assoggettamento in cui versano gli imprenditori
emiliani nei confronti delle cosche cutresi.
La vittima: Mi imponevano di “cedere”lavori di trasporto materiali a
padroncini a loro vicini.
http://linformazione.e-tv.it/archivio/20090202/03_RE0202.pdf
martedì 3 febbraio 2009
Anche in India esiste una banca che sposa la filosofia della Jak Bank è la Grameen Bank che rappresenta un istituto di credito concepito per il meccanismo della microfinanza in Bangladesh. L’ente nasce come prima banca dei poveri nell’anno 1976. La banca offre microprestiti a favore delle popolazioni povere del luogo. La banca si prefigge come fine essenziale quello per cui qualsiasi abitante del luogo possa accedere all’ottenimento del prestito senza alcun impegno dato a garanzia. La Grameen Bank attualmente dispone di 1084 filiali con 12.500 persone di forza lavoro. I 37.000 clienti sparsi nei villaggi sono più di 2 milioni. La struttura organizzativa non ha subito perdite. I prestiti vengono praticamente quasi tutti restituti per una percentuale del 98%. La banca, inoltre, si occupa della raccolta dei depositi, e gestisce diverse attivitá economiche volte allo sviluppo, tra le quali imprese commerciali, società telefoniche e impiegate nel campo dell’energia. L’idea di creare la Graeen Bank, parte da Yunus suo fondatore il quale nel periodo di carestía che interessò il Bangladesh nel 1974 elargì un piccolo prestito a un gruppetto di famiglie, in modo tale che le stesse avessero la possibilità di costruire piccoli oggetti e venderli. Yunus pensava che offrire prestiti a gran parte della popolazione finanziariamente disagiata potesse bloccare il progressivo aumento della povertà contadina in Bangladesh. A tal scopo Yunus, con l’appoggio governativo, realizzò un istituto per sperimentare e accertare la validità del sistema innovativo di concessione del prestito e dei servizi della banche alla popolazione contadina. Nell’anno 1976 in alcuni villaggi e centri del luogo furono istituiti i primi servizi della Grameen Bank usufruibili da parte delle famiglie locali. L’iniziativa che riscosse notevole interessamento, fece si che il Parlamento l’ha trasformasse in una banca indipendente. Una particolarità viene data dal fatto che i poveri clienti finanziati sono i proprietari della banca stessa. Gli stessi clienti sono proprietati per la quota del 94% del capitale della banca, mentre per il 6% è titolare il governo del Bangladesh.
A partire dal 13 settembre del 2008 anche in Italia l’Associazione Jak Bank Italia, si pone l’obbiettivo di applicare nel nostro paese il sistema finanziario cresciuto in Svezia che fornisce prestiti a tasso 0. L’associazione ha fin’ora raccolto un crescente numero di persone interessate all’originale tendenza di finanziamento del prestito dotandosi di una struttura e di un’organizzazione interna.
La Jak Bank Italia ha inoltre predisposto un gruppo tecnico in contatto la Jak Bank svedese. Affinchè la Jak Bank Italia possa riuscire nel suo intento è comunque necessario risolvere due problematiche, una di natura giuridica, poichè la norma del ramo finanziario italiano è maggiormente rigida rispetto a quella della Svezia e l’altra di natura cultúrale, dovuta allo scetticismo da parte dei cittadini che si trovano davanti ad un sistema finanziario così particolarmente innovativo. La Jak Bank Italia tende a sottolineare che nel caso che l’obbiettivo preposto non sia solo legato al microcredito, ma si pone come ulteriore fine quello di erogare mutui e prestiti alquanto considerevoli, diventa essenziale iniziare l’iniziativa con un adeguato investimento iniziale. La Jak Bank sarà ufficialmente costituita in forma di associazione il 13 settembre del 2008. Il personale dell’associazione sarà formato da un esperto della Jak Bank svedese, nel rispetto delle norme vigenti nel sistema economico italiano.
E' veramente privilegio di un'élite usare detersivi biologici?
Oppure si può ripensare un diverso modo di detergere,
con un occhio all'economia e uno all'ambiente?
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