martedì 29 settembre 2009

Cip6: azione legale per recuperare i soldi

Al via un'azione legale collettiva per riavere i soldi pagati in bolletta per gli incentivi Cip6, finiti anche a inceneritori e raffinerie. Un rimborso cui darebbe diritto la normativa europea che stabilisce espressamente che i rifiuti non organici non possono essere incentivati come le fonti rinnovabili.
Un’azione legale collettiva per riavere i soldi prelevati dalla bolletta per finanziare la produzione di energia da rifiuti non biodegradabili, scarti di raffineria e altre fonti non proprio pulite. Parte da Acerra una nuova puntata della lotta al famigerato CIP6, l’incentivo nato per sostenere le rinnovabili, ma di fatto destinato in gran parte a inceneritori e ad alcune tipologie di impianti a fonti fossili.
L’iniziativa nasce dall’associazione Diritto al futuro e dalla rete italiana Rifiuti zero: passando per il tribunale chiederanno di far restituire agli utenti le somme pagate in bolletta dal 1991 al 2007 che tramite l’incentivo CIP6 sono finite “a inceneristi e petrolieri”. I giudici - spiegano i promotori dell’azione, dovrebbero riconoscere i rimborsi applicando la normativa prevalente, ovvero quella europea, che con la direttiva 2001/77 dice espressamente che l’energia dai rifiuti non organici non può essere assimilata alle fonti rinnovabili.

Quella dell’incentivo CIP6 alle fonti non rinnovabili infatti è un’anomalia tutta italiana contro la quale l’Europa si è espressa più volte. Nato nel ‘92 con la delibera 6/92 del Comitato interministeriale prezzi, l’incentivo - tramite un prelievo di circa il 7% sull’importo della bolletta - va a premiare gli impianti che producono energia da fonti “rinnovabili e assimilate”, una definizione che ai sensi della legge comprende assieme alle rinnovabili vere e proprie “la trasformazione dei rifiuti organici ed inorganici”, leggasi rifiuti solidi urbani e scarti di raffineria, divenuti successivamente, con un decreto del 1999, rinnovabili a tutti gli effetti secondo la legge italiana.

A chiarire che i rifiuti non organici non siano fonti rinnovabili né possano essere trattati come tali è intervenuta appunto, nel 2001, la direttiva comunitaria 2001/77, rafforzata poi dal pronunciamento della Commissione del 20 novembre 2003, rivolto direttamente al nostro paese: “Risulta chiaro che le disposizioni specifiche della disciplina comunitaria relative agli aiuti destinati alle fonti energetiche rinnovabili (punti E.1.3 e E.3.3) sono applicabili soltanto alle fonti rinnovabili che rispondono alla definizione dell'articolo 2 della direttiva 2001/77/CE […]. Le suddette disposizioni non si applicano pertanto agli aiuti per la produzione di energia da rifiuti non biodegradabili.”

Dopo un recepimento della direttiva europea da parte del secondo governo Berlusconi, nel 2003, che faceva continuare l’infrazione, mantenendo gli incentivi CIP6 agli inceneritori, nel 2007 l’allora governo Prodi aveva dato uno stop, stabilendo, nella finanziaria, che il premio per inceneritori e raffinerie dovesse andare solo agli impianti realizzati e operativi al momento di entrata in vigore della legge.
Il CIP6 alle "finte rinnovabili" è stato infine resuscitato dall’ultimo governo Berlusconi nel 2008, grazie all’emergenza rifiuti in Campania. Non solo le Regioni dell’emergenza ora possono costruire nuovi inceneritori incentivati, ma il regime agevolato verrà riconosciuto a tutti gli impianti in costruzione o entrati in esercizio prima del 31 dicembre 2009. Oltre al Cip6, la legge 210/2008, che converte il decreto sull’emergenza rifiuti, riconosce a tutti i termovalorizzatori d’Italia anche l’accesso al meccanismo dei certificati verdi per il 51% dell’elettricità prodotta, senza distinzione tra gli impianti che bruciano solamente la frazione secca e quelli che invece usano il rifiuto “talquale” compresa, cioè, la frazione organica.

Ora, però, Diritto al futuro e la rete Rifiuti Zero chiedono che quei soldi presi dalle bollette degli italiani negli anni vengano restituiti e che venga riconosciuto per il futuro il diritto a non pagare tale componente. L’incentivo secondo le associazioni non solo sottrarrebbe risorse alle rinnovabili vere, ma indirizzerebbe a una gestione sbagliata del problema rifiuti, con grandi ricadute negative dal punto di vista ambientale e sanitario. “I contributi finanziari rendono conveniente bruciare plastiche, carta e legno, mentre sarebbe più redditizio, sia dal punto di vista energetico che da quello economico, riciclarli o riutilizzarli”, spiegano spiegano da Diritto al futuro, “sono infatti proprio gli incentivi - a convincere i tecnici provinciali e comunali o i tecnici delle aziende di gestione a modulare il livello di raccolta differenziata a valori spesso molto bassi. In poche parole, i disservizi sui rifiuti ci vengono fatti pagare due volte: con la bolletta dei rifiuti e con quella dell’elettricità, per continuare ad utilizzare antieconomici impianti di combustione.”

Per partecipare clicca qui

http://www.aamterranuova.it/article3822.htm

lunedì 28 settembre 2009

Enoteca La Zaira - Bazzano


Via Borghetto di Sotto, 6 Bazzano (BO) Tel 051/832187 Cell335/7632178

Tigelle, Formaggi Italiani e stranieri

Salumi Emiliani, di Cinta Senese e Spagnoli

Vini e Spumanti Italiani

Champagne Francesi

Torta Barozzi

Sbrisolona Mantovana

Cantucci di Prato

Gelato di crema con Aceto balsamico ….

Passiti, Distillati e vini dolci


Oli Toscani, Marchigiani, Umbri, Liguri

Senapi di Monshau, mostarde e confetture …..

Aceto Balsamico di Modena Tradizionale

sabato 26 settembre 2009

Tecnologia Led per abbattere i consumi energetici in Europa

La nuova generazione di sistemi di illuminazione a basso consumo si prepara ad abbattere il consumo di energia in Europa. Nuove tecnologie, come i LED organici, potrebbero infatti consentire un notevole risparmio energetico.

Redazione GreenCity

Tecnologia Led per abbattere i consumi energetici in Europa

Di recente, l’Unione Europea (EU) ha assunto iniziative significative volte alla diffusione dell’utilizzo di lampade a risparmio energetico. Secondo Euronews, l’illuminazione rappresenta attualmente un quarto del consumo totale di energia in Europa. Pertanto, lo sviluppo di sistemi di illuminazione alternativi a maggiore efficienza energetica avrà un effetto importante sui consumi europei.
Nel marzo 2009 è stata adottata una decisione che prevede la graduale eliminazione delle lampade a incandescenza entro il 2012 e delle lampade alogene a bassa efficienza entro il 2016. La misura ha lo scopo di spingere i consumatori a passare a soluzioni di illuminazione che permettano un risparmio energetico.
Questa manovra ridurrà del 30% il consumo di energia per l'illuminazione domestica, che attualmente ammonta al 14% dell’energia totale consumata in Europa: un aumento dell’illuminazione ad alta efficienza energetica potrebbe permettere un risparmio di oltre l’80% dell’energia utilizzata dalle tradizionali lampadine a incandescenza.
Le attuali lampadine a basso consumo e a lunga durata, pur offrendo un risparmio energetico rispetto alle lampadine a incandescenza, presentano dei difetti: in particolare, contenendo materiali pericolosi come il mercurio, non possono costituire soluzioni praticabili a lungo termine. A seguito di lunghe ricerche nel settore dell’illuminazione a basso consumo sono state però prodotte nuove tecnologie che potrebbero rivoluzionare il settore.

Il progetto OLED100.eu

Gli OLED, diodi organici a emissione di luce, hanno le potenzialità per accrescere notevolmente l’efficienza energetica dell’illuminazione. Il progetto OLED100.eu, progetto finanziato dall’UE e che coinvolge università e aziende di sei paesi, è all’opera per realizzare un sistema di illuminazione basato sulla tecnologia OLED, che risulterebbe due volte più efficiente delle lampade fluorescenti compatte e ben otto volte più delle lampadine a incandescenza.tecnologia-led-per-abbattere-i-consumi-energetici--1.jpg
I normali LED sono già ampiamente in uso, ma formando punti di luce piccoli, seppur intensi, sono adatti più che altro a un’illuminazione localizzata. Al contrario, gli OLED producono ampie superfici di luce calda, e sono così in grado di illuminare ambienti più grandi. Le tradizionali lampadine a incandescenza producono luce con il passaggio della corrente attraverso un filo a spirale, mentre le lampade fluorescenti grazie al passaggio della corrente attraverso un gas. Gli OLED funzionano invece in modo piuttosto diverso: la corrente elettrica viene fatta passare attraverso uno o più strati estremamente sottili di polimeri organici semiconduttori racchiusi da due elettrodi, il tutto unito a un materiale trasparente di substrato. Quando dagli elettrodi viene applicata una corrente, questa attraversa la pellicola, che emette la luce. Modificando il materiale della pellicola, si possono ottenere colori diversi.

Dopo il 2011

Entro l’estate del 2011, quando il progetto OLED100.eu si concluderà, i partecipanti si propongono di sviluppare un pannello OLED pienamente operativo, due volte più efficiente e con una durata più lunga rispetto ai tubi fluorescenti. Gli obiettivi sono: un’efficienza energetica di 100 lumen/W, una durata di oltre 100.000 ore di vita utile, una superficie unitaria di 1 m2 e un costo pari o inferiore a 100 euro al metro quadrato.
Il principale ostacolo alla sua diffusa commercializzazione consiste nella capacità dell’attuale tecnologia, che consente soltanto la produzione di OLED ridotti. La realizzazione di pannelli estesi è ancora impraticabile, dal momento che è sufficiente una minuscola particella di polvere per guastare un OLED. Inoltre, la loro produzione, anche su scala ridotta, è piuttosto costosa. Se, tuttavia, gli OLED consentono davvero un risparmio del 50% sulle bollette elettriche nell’UE, come ritengono i coordinatori del progetto, allora questa forma di tecnologia merita senza dubbio un investimento di tempo e denaro.
Se bisognerà attendere ancora qualche tempo per poter realizzare OLED a buon mercato, gli studiosi dell’Università di Cambridge, nel Regno Unito, hanno già ottenuto ottimi risultati nella riduzione del costo dei LED al nitruro di gallio (GaN). Fino a oggi, gli elevati costi di produzione rendevano l’illuminazione al GaN troppo costosa per un utilizzo su vasta scala, impedendone la diffusione come prodotto domestico e commerciale. Nel gennaio 2009, gli studiosi del Centro per il nitruro di gallio dell’ateneo inglese hanno annunciato che il loro nuovo metodo di produzione dei LED al GaN potrebbe ridurre le bollette elettriche delle famiglie del 75% in cinque anni.
Il nitruro di gallio è un semiconduttore artificiale che si è dimostrato troppo costoso per la produzione su vasta scala, a causa della sua bassa resa. Il nuovo metodo dell’Università di Cambridge potrebbe tuttavia ridurre i costi a un decimo dei livelli attuali. Con questa nuova tecnica, il GaN si deposita su wafer di silicio anziché su quelli di zaffiro utilizzati in precedenza, comportando, secondo le previsioni, un miglioramento del 50% in termini di costi ed efficienza.
I vantaggi dei LED al GaN sono sia economici che ambientali: possono restare accesi per 100.000 ore e non contengono sostanze dannose, come il mercurio. Inoltre: si spengono immediatamente e hanno un’intensità regolabile. Gli studiosi dell’Università di Cambridge ritengono che utilizzando le lampade al GaN in tutte le case e gli uffici del Regno Unito si ridurrebbe la percentuale di elettricità utilizzata di una quantità corrispondente all’energia prodotta da otto centrali elettriche.

Tecnologia LED, oltre l'illuminazione

Le potenzialità dei LED al GaN non sono limitate all’illuminazione: i raggi ultravioletti prodotti da questo tipo di luci potrebbero avere un ruolo nella depurazione idrica e nel controllo delle malattie nei paesi in via di sviluppo, oltre che essere utilizzati per identificare la diffusione del cancro e combattere i superbatteri tipici degli ospedali.
I LED possono aumentare in misura significativa l’efficienza energetica anche in prodotti diversi dalle lampade. La tecnologia dei LED ha ad esempio già accresciuto notevolmente l’efficienza dei display per computer, telefoni cellulari e dispositivi portatili. Inoltre, si tratta di una tecnologia che consente la produzione di display più sottili con prestazioni e qualità delle immagini più elevate. E oltre a richiedere un minor numero di passaggi produttivi rispetto ai display a cristalli liquidi (LCD) o al plasma, i display a LED presentano anche una maggiore efficienza energetica, poiché non richiedono retroilluminazione.
Samsung, il maggior produttore mondiale di televisori LCD, ha annunciato nel gennaio 2009 che aumenterà la quota di apparecchi prodotti utilizzando la tecnologia LED. Questi televisori di terza generazione utilizzeranno i LED come fonte primaria di illuminazione: in questo modo, afferma Samsung, potranno ridurre il proprio consumo energetico del 40% rispetto ai modelli tradizionali con schermo a LCD.

http://www.greencity.it/news/1293/tecnologia-led-per-abbattere-i-consumi-energetici-in-europa.html

venerdì 11 settembre 2009

Utenti Usa ricorrono al Giudice contro Microsoft Genuine Advantage

Un gruppo di utenti ha fatto ricorso alla corte di giustizia di Washington contro Genuine Advantage, il software di Microsoft progettato per identificare le copie pirata di Office.


A volte gli utenti decidono di scaricare tutti gli aggiornamenti proposti dal sistema operativo in uso, e solo una modesta percentuale controlla quali migliorie o quali protezioni aggiuntive essi apportino: per praticità, pigrizia o velocità. La maggior parte di essi clicca sull'opzione “installa tutto” e fanno partire il carico di aggiornamenti. In molti casi è avvenuto questo e così, al successivo avvio del sistema, si è materializzata la presenza di Genuine Advantage.
Il software-poliziotto, creato da Microsoft per controllare l'autenticità della copia di Office in uso, inizia così a tempestare l'utente di notifiche che invitano ad acquistare la copia originale del sistema.
Questo ha convinto un gruppo di utenti a ricorrere contro Microsoft davanti alla Corte di giustizia di Washington per l'utilizzo di Wga; ad aggravare l'accusa, il fatto che il sistema sia proposto all'utente come aggiornamento, senza spiegare che in realtà si tratta di un software anti-pirataggio.
Microsoft ha da sempre risposto alle accuse sul proprio Genuine Advantage, sottolineando come i dati raccolti non siano utilizzati dal sistema centrale per identificare l'utente, ma che il software si basi soltanto sulla continua notifica della fraudolenza rilevata. Allo stesso modo, i contestatori sottolineano come Wga corrisponda a una sorta di ritorsione contro gli utenti con copia illegale di Office, con la presenza costante del segnale della non-autenticità del sistema nella parte dello schermo adibita alle notifiche.
Occorre attendere la sentenza della Corte per sapere cosa sarà costretta a fare la società: se dovrà, quindi, ritirare Wga.
I fautori del ricorso hanno anche chiesto un risarcimento di 5 milioni di dollari per danni e anche su questo si dovrà attendere il parere della corte di Washington.

http://www.channelcity.it/news/7855/utenti-usa-ricorrono-al-giudice-contro-microsoft-genuine-advantage.html

giovedì 3 settembre 2009

Nel 2014 il 39% degli europei utilizzeranno Internet con il telefonino

L'analista Forrester Research ha mostrato la diffusione dell’Internet Mobile in Europa, arrivando a prevedere che nel 2014 il 39% degli utenti del Vecchio Continente navigherà sul Web con il proprio telefonino.

Redazione ChannelCity

Nel 2014 il 39% degli europei utilizzeranno Internet con il telefonino

L’accesso a internet con il cellulare sarà una realtà per un sempre maggiore numero di utenti: nel 2014 il 39% degli europei navigherà abitualmente sul web con il proprio smartphone. A diffondere questo dato la società di ricerche Forrester Research, che ha analizzato il contesto attuale dell’Internet Mobile e ha anche previsto gli sviluppi futuri del settore.
Per l’esattezza, nel 2008 la percentuale di accessi via telefonino al Web corrispondeva al 13%, nel 2009 al 18% e nei prossimi tempi viene evidenziata una crescita continua, che porterà all’utilizzo dell’Internet Mobile, fra cinque anni, da oltre tre persone su dieci.
A determinare ciò tre fattori principali: lo sviluppo e l’incremento di reti mobili ad alta velocità, la connessione a internet su un sempre maggior numero di cellulari e la diffusione di piani tariffari flat, basati su abbonamenti mensili per la navigazione.


http://www.channelcity.it/news/7810/nel-2014-il-39-degli-europei-utilizzeranno-internet-con-il-telefonino.html

martedì 1 settembre 2009

Messico, "Trovato baby alieno"

L'annuncio della tv del Paese

Un cucciolo di alieno vivo sarebbe stato trovato da un contadino nel 2007. Lo strano essere - racconta la televisione messicana - con lo scheletro da lucertola e con una grande testa si trovava in un fossato e l'uomo, Marao Lopez, cercò per ore di annegarlo tenendolo sott'acqua. Dopo due anni di test, gli scienziati hanno dichiarato di non aver mai visto nulla di simile. Intanto, Lopez è morto in un misterioso incendio della sua auto.

Dopo due anni di test del Dna e risonanze magnetiche sullo strano essere, gli scienziati messicani ai quali l'agricoltore aveva consegnato il corpicino hanno dichiarato di trovarsi di fronte a qualcosa di veramente nuovo: uno scheletro da lucertola, denti senza radici, la possibilità di rimanere sott'acqua per ore. L'alieno ha anche alcuni elementi di somiglianza con gli esseri umani. Inoltre ha un cervello enorme, con la parte posteriore particolarmente sviluppata, segno di una grande intelligenza. Ma, nel complesso, il baby extraterrestre ha lasciato esterrefatti gli studiosi.

Quanto all'uomo che lo aveva trovato, Marao Lopez, è morto in un incendio in un'auto parcheggiata a lato di una strada. Le fiamme, tuttavia, secondo Joshua P. Warren, esperto americano di Ufo, avevano una temperatura superiore a quella di un fuoco normale. Nella zona si è diffusa la voce che ad uccidere l'agricoltore siano stati i genitori della strana creatura per vendetta.

Nella zona in cui è stato trovato l'esserino, inoltre, vi sono frequenti avvistamenti di Ufo e notizie di cerchi nel grano.

La storia è stata divulgata dall'esperto ufologo messicano, il 56enne Jaime Maussan, che è pronto a scommettere sulla sua veridicità. Alcuni contadini gli hanno raccontato che c'era un'altra creatura che tuttavia è riuscita a scappare quando loro si sono avvicinati.

Della vicenda si è interessata anche il quotidiano tedesco "Bild", sulle cui colonne si è scatenato un gran dibattito tra i sostenitori della teoria che si tratti di un extraterrestre e gli scettici che pensano invece ad una bufala.